venerdì 22 aprile 2011

Aggiornamento questione nucleare dal WWF Italia

Care amiche e cari amici,
 come sapete, con un emendamento all'art. 5 del cosiddetto decreto legge omnibus, il Governo ha abrogato le norme relative al rilancio del nucleare, contenute in vari provvedimenti (legge 112/2008, legge 99/2009 e decreto legislativo 31/2010), intervenendo sulle disposizioni sottoposte a referendum  quindi rendendo vano il pronunciamento democratico degli/delle italiani/e su questo tema.
 Dal punto di vista giuridico, la prossima settimana saremo in grado di darvi una lettura tecnica delle modifiche contenute nell'emendamento governativo ma il risultato evidente e' comunque quello di prevenire gli effetti della consultazione popolare.
 Il WWF, alla luce del fatto che ambienti governativi e confindustriali hanno rivendicato la paternita' e la positivita' di questo blitz per impedire l'esercizio del voto referendario sul nucleare e non escludono di procedere analogamente sui quesiti sulla privatizzazione dei servizi idrici, e' bene che chiarisca che in questo modo si vuole togliere la voce ai cittadini, non si vuole che le persone si esprimano su scelte strategiche che riguardano i beni comuni e la gestione (partecipata e informata) delle risorse energetiche ed idropotabili.
 Si aggiunga che nell'emendamento governativo che interviene sul quesito nucleare e' chiaro l'intento di pura e semplice "sospensione", al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche e delle decisioni che saranno assunte dall'Unione Europea,  della strategia di rilancio del nucleare, che rimane l'obiettivo di fondo a cui il Governo in carica non intende rinunciare.
 Sia chiaro che ad oggi, sino a quando le due Camere (per ora solo il Senato si e' pronunciato favorevolmente) non voteranno, gli effetti dell'emendamento non si produrranno, ma dal momento in cui il Parlamento approvera' definitivamente la modifica richiesta dal Governo la parola passera' alla Cassazione che decidera', formalmente, le sorti del referendum.
 Il fatto che il Governo non abbia voluto proporre per tempo delle modifiche normative che incidessero sulla consultazione referendaria, ma l'abbia fatto all'ultimo momento (il termine ultimo per al conversione in legge del decreto e' il 31 maggio) e' un altra testimonianza della scarsa considerazione, con cui il Governo in carica e la maggioranza che lo sostiene agisce dicendo solo vanamente di voler tener conto degli orientamenti predominanti nell'opinione pubblica.
 La prossima settimana vi forniremo valutazioni analitiche sugli effetti giuridici dell'emendamento governativo.
 Cari saluti,
 WWF Italia

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