lunedì 19 settembre 2011

Da Settis alla Shiva, un inno alla natura e alla conservazione del territorio ma...





Nei tre giorni del festival della filosofia, da Salvatore Settis a Vandana Shiva, un inno al buonsenso e alla tutela del territorio e della natura, perché vita, come dichiara  nell’ultima lezione la Shiva.  Alcune parole di Settis mi hanno particolarmente colpita, immagino non solo me: “stiamo divorando il corpo della madre come se fossimo gli unici figli”. Cosa lasceremo?  I problemi del presente in Italia sono conseguenza del fatto che l’edilizia da 30 anni è considerata erroneamente il principale motore dell’economia. L’Italia non cresce dal punto di vista demografico ma ha il piu’ alto consumo di suolo d'Europa, tra l’altro agricolo. Tendiamo ad edificare proprio nelle zone piu’ fertili, tra cui la Pianura Padana. Per ogni nuovo nato stiamo costruendo 33 vani (considerate che un appartamento in media ha 4 o 5 vani). Non è mancato, alla fine di queste due lezioni, qualche intervento polemico dalla platea, sulle politiche del territorio nella nostra città. L'ho già fatto anche anni fa, senza esito, ma vorrei riportare all’attenzione dei cittadini e degli amministratori il recupero della fascia ferroviaria, la zona Nord di Modena, che nelle parole e intenzioni degli assessori dovrebbe diventare il piu’ importante recupero e la scommessa della città. Quella di valorizzare gran parte delle aree dismesse del quartiere Crocetta e sulla necessità e volontà di recuperare non c’è niente da dire. Deve essere fatto. Sul modo ci sarebbe da discutere. Dalle acciaierie e fonderie alle torri, attraverso decenni ad elaborare progetti e ad aspettare. Sulla situazione attuale chiedo lumi ma sembra la seguente: l'area ex Consorzio Agrario di via Canaletto con contenzioso ancora irrisolto sul centro commerciale ed ora in discussione la destinazione dell'area, il progetto partecipativo delle Ex-Fonderie (compreso bonifica del terreno da eseguire), una bella idea però ferma da anni e da quel che capisco sarà rivista per mancanza di fondi. E, dulcis in fundo, la zona Ex Acciaierie, che pare diventerà la Manhattan di casa nostra. Non si capisce in un momento come questo quali esigenze (forse solo di bilancio) potrà soddisfare e come si riusciranno a vendere tutti quegli spazi. Quegli enormi palazzi, costruiti e ancora in costruzione, oscurano anche completamente la visuale sulla Casa natale di Ferrari e sul costruendo Museo, che doveva essere l'oggetto dominante di questa zona, e che non si osserva quasi piu' neanche dall'altezza del cavalcavia. Poteva essere circondato da un parco e lasciare respiro alla città ma il concetto pare solo quello di costruire il piu' possibile.

sabato 10 settembre 2011

Il WWF compie 50 anni. Apertura Oasi in occasione del Festival della Filosofia sulla Natura a Modena e Carpi.

 Oasi la Piantata di Via Marconi a Modena
 Oasi la Francesa a Fossoli di Carpi

L’11  settembre1961 un piccolo gruppo  di naturalisti-
utopisti si incontro’ in Svizzera e decise di dar corpo ad un’Associazione di
protezione della natura selvaggia,Wildlife. Erano poche persone, qualche
principe regnante, ornitologi ante litteram, architetti, intelletuali e
professionisti di varia natura ( quelli che oggi da qualche sprovveduto
sarebbero chiamati radical-chic) consapevoli del rischio che l’ambiente gia’ in
quegli anni stava correndo e determinati a salvare specie in via d’estinzione e
a limitare la devastazione delle risorse naturali. E’ stata una rivoluzione
copernicana quella iniziata allora, una rivoluzione“ politica” nel senso
preciso del termine.Ha significato l’inizio di un diverso modo di guardare il
mondo, di concepire una sviluppo davvero sostenibile con i limiti che la natura
ci impone. In questo senso si puo’ ben dire che il WWF ha anticipato la
politica che allora, ma in parte ancora oggi, giustificava ogni intervento
impattante con la necessita’ di sacrificare la salvaguardia dell’ambiente allo
sviluppo economico. Oggi sappiamo, anche grazie alle lotte intraprese, che non
puo’ esistere sviluppo economico duraturo a scapito della sostenibilita’
ambientale. Il prezzo pagato è stato in questi decenni davvero troppo alto, per
l’ambiente e per l’uomo. Con fortunata intuizione allora venne scelto il
simbolo del panda, il tenero orsetto col tempo diventato l’emblema stesso delle
battaglie a salvaguardia della natura in tutto il mondo. In seguito il WWF ha
ampliato il raggio d’azione dei suoi interventi, dalle prime campagne mirate
per la salvaguardia delle singole specie in via d’estinzione ( tigre, elefanti,
gorilla di montagna etc.) alla salvaguardia degli habitat naturali di maggior
valore pritezionistico. Sono aumentati in modo progressivo anche i
simpatizzanti ed oggi il WWF conta piu’ di 5 milioni di soci nel mondo e
diverse centinaia di migliaia di soci-volontari in Italia. Anche le zone
protette direttamente gestite dall’associazione in Italia sono progressivamente
aumentate ed oggi il WWF offre all’educazione ambientale piu’ di 100 oasi e
riserve per oltre 30.000 ettari di natura incontaminata dove chiunque puo’
osservare in tranquillita’e lontano dai rumori della cosi’detta civilta’ il
libero l’evolversi dei fenomeni della natura. Il WWF è orgoglioso di aver
contribuito  all’emergere in Italia di quella consapevolezza ambientale che
oggi, seppur a fatica, sta diventando patrimonio collettivo. Il lavoro non è
finito e la guardia non puo’ essere abbassata, soprattutto in un periodo di
difficolta’ economiche e politiche come questo in cui si tende a ripercorrere
gli errori precedenti e a posporre l’ambiente ad un interventismo economico
spesso giustificato con inesistenti  necessita’.

Oasi a Modena e provincia:
Oasi La Francesa a Fossoli di Carpi. Istituita nel 2004, gestita dall'Ass Panda Carpi in accordo con il WWf italia
Oasi naturalistica urbana La Piantata di Via Marconi a Modena, in gestione attualmente a Comune di Modena con GGEV
Oasi di Sassoguidano (Pavullo n.F.) gestita da WWF Emilia Romagna e Comune di Pavullo.

In occasione del Festival della Filosofia rimarrà aperta l'Oasi naturalistica di Via Marconi a Modena per visite sab 17/9 dalle 15,30 alle 19 e l'Oasi la Francesa di Carpi osserverà aperture straordinarie per birdwatching dalle 7 alle 9  ven 16 e sab 17 e domenica 18/9 dalle 7 al tramonto.

mercoledì 7 settembre 2011

Il premio di consolazione sul rispetto dei limiti delle emissioni dell'inceneritore.


Il premio di consolazione sul rispetto dei limiti della terza linea non placa di certo la rabbia e il dissenso degli ambientalisti e dei cittadini in genere. Quello doveva esserci comunque. Poche cose condivido con il segretario del PD, certo non la presunzione di fare scelte, sempre e comunque, anche contro tanti cittadini modenesi, sempre piu sensibili e numerosi. Non ci rassicurano i limiti e le prescrizioni, visto che come dimostra il caso delle violazioni, vengono a volte disattesi.Mi complimento comunque con chi fa questo difficile e importante lavoro. Non condivido le solite citazioni sulla Campania (funzionali solo alla loro politica pro inceneritore) quando e' evidente e risaputo che il problema e' l'immobilismo in tutti i sensi (sia riduzione che raccolta porta a porta, che imp riciclo  e trattamento a freddo e compostaggio ecc) della politica fin qui e non certo sulla presenza di imp. di incenerimento. Inoltre sono presenti tanti comuni grandi come Salerno e anche piccoli, virtuosi, mai citati o forse neanche conosciuti dai nostri amministratori. Non condivido che non c'è altro modo di gestire i riifuti prodotti e in particolar modo proprio quelli citati delle industrie, che sono i maggiormente riciclabili e gia' praticamente selezionati, quali inerti provenienti da demolizione, plastica, carta, materiali ferrosi.
Ribadisco che con la raccolta differenziata al 65% prevista per legge al 2012 (e non al 2019 come dichiarano e prevedono nel PPGR) anche la linea attuale dell'inceneritore da 180.000 t:/anno di rifiuti sara' superflua, pensate quindi a cosa servirà quella ulteriore da altre 60.000. Invito le persone competenti a riflettere sulla decisione, considerando che una volta investiti altri 50 milioni di euro sulla inutile terza linea non ci sarà spazio per altro.
E' tra l'altro in fase di raccolta firme, in questi giorni, la proposta di una legge regionale di iniziativa popolare, di cui si fa promotore il WWF regionale ed altre ass. ambientaliste, sulla gestione dei rifiuti che va nella direzione opposta: diminuzione rifiuti, raccolta porta a porta, recupero, riciclo, azzeramento progressivo di discarica e incenerimento. premiazione dei comuni virtuosi e penalizzazione di quelli che non rispettano gli obiettvi
Invito anche i cittadini che possono a presenziare e manifestare silenziosamente contro il rilascio dell'Autorizzazione alla terza linea dell'inceneritore di Modena, alla Commissione consiliare SETA che è convocata  Giovedì  8  Settembre 2011, alle  ore  16,30  presso l’aula consiliare, primo piano  della Residenza municipale a cui saranno presenti:
Simona  ARLETTI- Ass. Ambiente Comune di Modena
Claudio GALLI - Direttore Generale Herambiente -
Vittorio BORALDI  - Direttore Arpa Modena -
Alberto PEDRAZZI - Dirigente Provincia Servizio Controlli ambientali -
Stefano VACCARI - Assessore all'Ambiente della Provincia

Mettete giu’ l’ascia, quegli alberi valgono una fortuna!

Ci vuole un bel coraggio per spacciare un sondaggio al posto di un referendum
come pronunciamento democratico sul progetto Botta. Sondaggio del tutto
inutile  perché solo consultivo, poi perchè non da’ garanzie di trasparenza. Se
si è davvero interessati  a conoscere che cosa ne pensano i cittadini,
basta un semplice quesito “Volete voi che in piazza Matteotti vengano
abbattuti gli alberi per far posto ad un parcheggio per un centinaio d’auto ? Si o no",
semplicemente. Invece la Giunta, che finge di ascoltare le critiche
ma nei fatti non recede  da nessun progetto, ha astutamente individuato il modo
per azzerare il parere dei cittadini. L’escamotage è quello di sollecitare con
sondaggio il parere di 600/800 cittadini, compreso i sedicenni, su un progetto
che riguarda ed interessa soprattutto la vita quotidiana, il tempo libero dei
cittadini del quartiere. Come se, su una questione cosi’ specifica, chi abita
magari lontano  avesse reale conoscenza del problema. Per l'amministrazione verra’cosi’
rispettata la sempre proclamata necessita' di dar voce alla “Reale Volonta’
dal Basso”, nella certezza di un responso utile per confermare quanto gia’
deciso. Temendo come la peste il referendum tra
gli abitanti della Circoscrizione Centro Storico ci si appella alla solita
demagogia universalistica per stoppare le critiche e procedere alla
realizzazione di un’opera che assicurano ”attesa ed approvata da tutti i
cittadini modenesi”. Anche in questo caso la giunta piu’ criticata degli ultimi
decenni si arroga il diritto di rappresentare tutti i cittadini.  Anche il
ricorso alla minor spesa non regge. Basti pensare che verranno abbattuti 14
alberi di mezzo secolo il cui valore medio, in base ai benefici ecologici che
produce, vale 13-17000 E. (CAVAT- Capital Asset Value for Amenity Trees - Times
di Londra, aprile 2008 nell’articolo” Mettete giu’ l’ascia, quell’albero vale
una fortuna!”). Comunque basta uno sguardo al progetto per capire in che modo
assurdo verra’ posizionato il verde. Una parte servira’ solamente per far ombra
alla chiesa, una parte verra’inutilmente relegata nella porzione nord. Il resto
sara’ una landa assolata in cui per una giusta legge di contrappasso
bisognerebbe condannare a sostare in pieno agosto chi progetta e approva una
tale sciocchezza. Ma il pezzo pregiato del progetto Botta, che suscita il
commosso entusiasmo dell’assessore, è la fontana delle 84 cannelle che dovrebbe
riportare la memoria alla Modena ricca d’acque dei tempi andati. Facile
prevedere che diverra’ un ricettacolo di rifiuti.Il solo ricordare la Modena
ricca d’acque è pero’ doloroso per chi ha visto negli ultimi 60 anni sparire,
sotto l’urgenza di uno sviluppo irresponsabile, tutta la meravigliosa
biodiversita’ dei nostri fontanili, dei nostri canali, dei nostri fossi. Questi
davvero meriterebbero, vista la drammatica condizione delle acque di superficie
del nostro comune, ben altra attenzione che il sistemare fontane nelle piazze!
Indipendentemente dai risultati del sondaggio, la piazza si fara’. Le auto
troveranno finalmente il loro sotterraneo ricovero.
La cattedrale di verde meglio conservata dell’intero patrimonio botanico comunale
verra’ abbattuta e spariranno finalmente le odiate foglie.
La riqualificazione della piazza, cioe' auto, cemento e vuoto
al posto degli alberi,  sara’ finalmente compiuta.

WWF Modena Onlus