domenica 23 dicembre 2012


FIUMI INQUINATI: INCHIESTA DI "REPORT"

Domenica 23 Rai 3 Report ore 21

Domenica prossima 23 dicembre 2012, la trasmissione di Milena Gabanelli REPORT, in onda su RaiTre dalle 21:30, si occuperà dei due Siti di Bonifica nazionali “Bussi” e “Saline-Alento”.

mercoledì 19 dicembre 2012

Facciamo la spesa con il Panda



Un modo nuovo di fare la spesa

Il WWF invita tutti ad un'oculatezza nella scelta dei prodotti da acquistare: orientiamoci su quelli più sostenibili per la nostra spesa alimentare.

sabato 28 aprile 2012

CARLUCCI sul GRANDE SCHERMO

Il documentario del giovane regista non ha mancato di sollevare già le prime polemiche


Carlucci si schiera contro gli inceneritori
Da oggi in doppia distribuzione, nelle sale e in home video
http://www.youtube.com/watch?v=BvpLHNRXE2o
Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per ciò che stiamo facendo loro

Con questa frase nella testa lo scrittore e giornalista Carlo Martigli va alla ricerca delle risposte
alle domande che fanno da filo conduttore al documentario
di Marco Carlucci, "Sporchi da morire", da domani
in doppia distribuzione, sala e home video contemporaneamente,
con proiezioni tradizionali e serate-evento in tutta Italia allo
scopo di informare la cittadinanza
sulla questione inceneritori. È vero che gli inceneritori fanno male?
Quali sono i rischi concreti per la salute? Quali le possibili
alternative? Interviste, filmati, reportage esclusivi tra Italia, Stati Uniti, Francia, Inghilterra e Austria
compongono questo documentario che è anche un progetto di partecipazione al quale hanno aderito
35.000 persone (i cui nomi scorrono tutti nel corso del film) e che si avvale della consulenza e partecipazione
attiva di Stefano Montanari e Antonietta Gatti, ricercatori e studiosi di patologie causate dalle nano-particelle
derivanti dagli inceneritori, polveri di dimensioni così microscopiche da poter
«entrare all'interno dei globuli rossi e delle cellule che, prolificando, possono far entrare in contatto le nano-particelle con il Dna, provocandone la rottura e, quindi, la possibile insorgenza di cancro e di tutta una serie di patologie importanti», spiegano i due ricercatori nel documentario.
Si spiegherebbe così anche perché «di cancro si muore sempre meno, ma ci si ammala sempre di più», spiega Montanari fornendo due dati oggi, nel corso dell'anteprima del documentario al Cinema L'Aquila di Roma: «fino al 2011avevamo il record di incremento
dei cancri infantili: +1,9% l'anno, percentuale che a Brescia, dove c'è l'inceneritore più grande d'Europa, sale al 4%.
A marzo 2011 è stata pubblicata la nuova statistica secondo la quale siamo passati dall'1,9% all'8% di aumento annuo».
Il regista Marco Carlucci, giovane e vulcanico talento della Regia con esperienza nel settore televisivo
e cinematografico come regista, montatore e musicista
compositore. Si pone all’attenzione dei media e degli addetti ai lavori con due cortometraggi , “E va 5 1 ” e “I N. T E ”. realizzati per i nuovi
sistemi di comunicazione
con i quali riceve numerose
menzioni in importanti rassegne
come Cinecittà Internet
Film Festival, Ultracorti
di Wind, Festival di Bellaria.

venerdì 27 aprile 2012

Giochi nel bosco - Sul tema natura per bambini 4 - 10 anni


GIOSTRA LOLLIPOP

GIARDINO DUCALE ESTENSE - MODENA                                                                                                                                                               

A cura dell’Associazione

OASI METROPOLITANA


Con il Patrocinio del Comune di Modena

sabato 28 aprile 2012

dalle ore 16 alle ore  19

“ GIOCHI NEL BOSCO”

Giochi  sul tema della natura per bambini dai 4 ai 10 anni

ORGANIZZAZIONE

WWF Modena 

   OASI METROPOLITANA

giovedì 26 aprile 2012

Il giro del mondo in 180 figurine.

Lo scambio delle figurine, in collaborazione con Coop Grandemilia e I Portali a Modena

La collaborazione con Coop con " Il Giro del Mondo in 180 figurine" dedicata al Progetto Tartarughe del WWF.

Grazie al contributo di Coop una MOSTRA ITINERANTE di sensibilizzazione sulle tartarughe partirà a fine maggio e verrà presentata in diverse locations sulla costa adriatica, tra queste: l'ACQUARIO DI CATTOLICA.

Inoltre, grazie all‟acquisto degli album, WWF potrà dotare di Trasmittenti Satellitari 5 tartarughe della specie Caretta caretta. Sarà possibile seguirne le rotte in mare, individuando così le aree più frequentate e che meritano una particolare attenzione.


Le giornate di scambio delle figurine a Modena
C.C. Grandemilia 14 aprile e C.C. I Portali 21 aprile 2012.
















domenica 25 marzo 2012

Il Piano faunistico venatorio deve essere sottoposto a valutazione d'incidenza

Aree protette e biodiversità

[ 19 marzo 2012 ]

Il Piano faunistico venatorio deve essere sottoposto a valutazione d'incidenza, coerentemente alla normativa nazionale e alla direttiva habitat. Lo afferma il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Sicilia - con sentenza 14 marzo 2012, n. 552 - che dà ragione alle associazioni ambientaliste  - fra cui Legambiente Comitato Regionale Siciliano Onlus  - e torto alla regione Sicilia.
Il calendario venatorio 2010/2011 della Sicilia unitamente al piano faunistico venatorio 2006-2011, infatti, non risulta essere stato preceduto dal valutazione di incidenza. La regolamentazione dell'attività venatoria nel territorio della Regione non prevede il divieto di caccia temporaneo in tutti i Siti Natura 2000.
La rete ecologica di aree protette di rilievo comunitario e di preminente valore per la salvaguardia della biodiversità europea (Natura 2000) è istituita dalla direttiva habitat (recepita nell'ordinamento italiano con apposito decreto). Ed è composta da una serie di siti, definiti d'importanza comunitaria (Sic)- strategici per il conseguimento degli obiettivi della Direttiva - nonché di zone di protezione speciale (Zps) per la salvaguardia dell'avifauna individuati dagli Stati membri.
Gli Stati, oltre a individuare tale aree, nella programmazione e pianificazione territoriale devono tener di conto della valenza naturalistico-ambientale dei Sic e delle Zps. E questo per evitare che siano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario.
In Italia la valutazione d'incidenza è prevista per tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, compresi i piani agricoli e faunistico-venatori e le loro varianti. Ai fini della valutazione di incidenza, i proponenti di piani e interventi non finalizzati unicamente alla conservazione di specie e habitat di un sito Natura 2000, presentano uno "studio" volto ad individuare e valutare i principali effetti che il piano o l'intervento può avere sul sito interessato.
Dunque, il calendario venatorio nella misura in cui recepisce le indicazioni di un Piano faunistico venatorio che illegittimamente non è stato oggetto della valutazione di incidenza, autorizzando la caccia nelle Zps ed in prossimità dei Sic, si presta a diventare un facile strumento di elusione e violazione della normativa comunitaria. Se, infatti, in presenza della doverosa valutazione di incidenza fatta a monte e in sede di pianificazione dell'attività venatoria, può dirsi rispettata l'esigenza di ponderare gli effetti di tale attività sulle zone di Rete Natura 2000, lo stesso non può dirsi quando tale valutazione manchi. E questo perché i singoli calendari venatori, che richiamano e concretizzano quell'attività (illegittimamente) pianificata, realizzano sulle zone protette il pericolo di danno che proprio la valutazione di incidenza è chiamata a scongiurare.

giovedì 22 marzo 2012

L'estasi cementificatoria


C’è qualcosa di patologicamente affascinante nel ritornare sulle pagine finali della “ Summa” del Sitta–pensiero, la’ dove, colto da estasi cementificatoria, conclude la sua riflessione su Modena Futura (2008) con un richiamo all’Utopia di Tommaso Moro, augurandosi , a differenza dell’illustre trapassato, di aver la forza di poter portare a termine il suo programma. Conclude poi con una frase dai riflessi vagamente megalomani” CIO’ CHE PROGETTIAMO RIMANE PER UN TEMPO CHE PUO’ ANCHE TENDERE ALL’ETERNITA”’e prevede che una folta schiera ( in ordine cronologico!) di ignoranti, conservatori, ambientalisti fondamentalisti, conservatori ottusi, minoranza pensante, gente che non lavora, gente che spende il tempo libero per scrivere ai giornali, radical-chic, stalinisti, talebani ed ora, in fine, anche portatori di un “ambientalismo criminale”, si sarebbe opposta ai suoi progetti. Oggi, a pochi anni di distanza, abbiamo la possibilita’ di conoscere l’interpretazione dell’Utopia di Moro. Ognuno puo’infatti ammirare i falansteri di via Panni, la trasformazione dell’ex Parco Novi Sad in una landa assolata,le torri-grattacielo della Crocetta, prodromo di quanto avverra’, come da progetto, alla Madonnina, alla Stazione Piccola, all'ex-AMCM etc. In questi giorni domina nel dibattito cittadino la discussione sulle aree di via Cannizzaro e via Aristotele. L’assessore afferma che quel campo acquifero sara’ inutilizzabile perché progressivamente inquinato da nitrati. E allora? Primo compito di amministrazioni dovrebbe essere quello di impegnarsi nei tempi lunghi del disinquinamento, per non perdere nulla di quella che sara’ la riconosciuta emergenza futura, la penuria d’acqua. Se l’acqua è inquinata, diamola persa e  tombiamola irreversibilmente sotto un nuovo quartiere! Riflettendo sul recente passato, risulta evidente come in questa citta’, al contrario di cio’che è avvenuto in realta’ piu’ consapevoli , negli ultimi decenni si è inquinato, si sono cancellati i canali, le rogge e i fontanazzi di cui le nostre periferie erano ricche imponendo su di loro le squallide geometrie produttive, le brutture ripetitive che tutti conosciamo. Si è affermato su ogni direttrice viaria uno sviluppo senza qualita’, senza consapevolezza ambientale, ma spacciato per inevitabile progresso che ha trasformato l’identita’ stessa del territorio, massacrato il paesaggio ed eliminato definitivamente l’eleganza e la ricchezza biologica del nostro territorio. Questo è il vero crimine che è stato commesso, complice una societa’civile sedata ed ottenebrata dalla corsa al consumismo ed una politica che continua a considerare l’espansione edilizia il principale motore di sviluppo. Di fronte alla complessita’ dei problemi ambientali appare perfino limitante, per quanto emblematico e giusto, continuare ad accapigliarsi su via Cannizzaro ed Aristotele. In una provincia in cui si consumano14.000mila metri quadrati di ottimo terreno agricolo al giorno, è evidente che il problema riguarda un modello di sviluppo del territorio non piu’ sostenibile. Gli ambientalisti lo sostengono da tempo. A dimostrazione di cio’, se è vero, come da recenti dati CRCS,  che l’aumento dei residenti è stato del 5,4% a fronte di un’urbanizzazione aumentata del 9%, risulta evidente la patologia edificatoria del sistema economico ed appare  puramente strumentale l’appellarsi ad un costante aumento degli abitanti ( fino a 230.000 per Modena) per giustificare la necessita’ di nuove costruzioni. Questo è lo stato delle cose. Purtroppo dobbiamo constatare l'inadeguatezza ad affrontare la crisi ambientale che si profila.

WWF Modena

venerdì 9 marzo 2012

Riunione WWF Modena e visita alle Valli di Mirandola domenica 11 marzo 2012


Ai soci e simpatizzanti
 
Assemblea del WWF Modena per il giorno ven 9 marzo 2012 ore 21 presso la sede di Via Panni 167 a Modena, parco Amendola Sud.
Argomenti importanti all'ODG:
1) Ricorso Bretella Campogalliano Sassuolo
2) Proposta legge regionale sui rifiuti, aggiornamenti
3) Costituzione del Forum Salviamo il paesaggio a Modena
4)  Iniziativa alla giostra dei giardini pubblici, due pomeriggi di giochi
4) Tesseramento soci 2012, assicurazione attivisti (+ bilancio 2011 da approvare il prox mese)
5) Apertura sede del sabato
6) Proposte Varie


Ed inoltre :
Domenica Mattina 11 marzo 2012 il WWF con Il Forum Salviamo il paesaggio Modena organizza una visita alle zone umide della bassa modenese, le Valli di Mirandola, da tutelare e salvare. Partenza ore 7,00 da Piazza Roma, Modena. Visita guidata con Mauro Zanichelli con pranzo finale in trattoria per chi desidera. Ti aspettiamo.

Info : modena@wwf.it  - tel. 3402954085

giovedì 23 febbraio 2012

In visita al Centro Fauna selvatica Il Pettirosso











Vedete il sito e scrivete per prenotare una visita o contribuire :
www.centrofaunaselvatica.it/


Earth Hour 31 marzo 2012


Partecipa all'ora della terra il 31 marzo 2012 dalle 20,30 alle 21,30

WWF: “QUEST’ANNO L’ORA DELLA TERRA SFIDA LE CITTA’
A ‘REINVENTARSI’ SOSTENIBILI”

Aperte le iscrizioni al “City challenge” lanciato dall’evento globale WWF per il clima, con le
10 MOSSE PER REINVENTARE LE CITTA’ E LE “URBAN SOLUTIONS” GLOBALI A CUI ISPIRARSI

Da oggi il countdown verso lo spegnimento globale dell’Ora della Terra (31 marzo), con sempre nuovi video, testimonial, iniziative speciali e appuntamenti su: www.wwf.it/oradellaterra


Nell’anno del Summit di Rio+20 sullo sviluppo sostenibile e a pochi giorni dall’anniversario del Protocollo di Kyoto, l’Ora della Terra WWF - il più grande evento globale di lotta al cambiamento climatico che il 31 marzo spegnerà simbolicamente le luci di monumenti e luoghi simbolo in tutto il pianeta - invita le città a “reinventarsi” sostenibili e lancia anche in Italia la Earth Hour City Challenge, la sfida internazionale che premia le buone pratiche avviate dalle città per dare una svolta sostenibile al proprio futuro: a partire dalla decarbonizzazione, in tema di aria, acqua, energia, cibo e consumi, rifiuti, biodiversità, consumo di suolo,  abitazioni e trasporti, e con un occhio di riguardo al coinvolgimento dei cittadini e alle politiche integrate, in cui le singole azioni sono coordinate da una visione organica e complessiva.

E poiché la parola d’ordine dell’Earth Hour 2012 è “ispirare”, per creare un virtuoso effetto a catena a tutti i livelli della società, il WWF sta consegnando a centinaia di Comuni, grandi e piccoli, uno speciale kit per la sostenibilità urbana con le 10 azioni per “REINVENTARE LE CITTA’”, dal risparmio energetico alla mobilità sostenibile, dalla gestione dei rifiuti alla tutela della biodiversità urbana, dalla riduzione del consumo di suolo alla produzione di cibo a chilometri zero; e le “URBAN SOLUTIONS” che nel mondo già funzionano, come a Friburgo (Germania), dove il 50% degli spostamenti avviene a piedi o in bicicletta, Rizhao (Cina) che sta guidando il passaggio verso l’energia solare attraverso l’installazione di pannelli solari su tutti i nuovi edifici o l’Avana (Cuba) che fornisce più del 40% del consumo cittadino di verdure attraverso agricoltura urbana. (vedi scheda in coda)  

Per candidarsi a capitale sostenibile di Earth Hour 2012 c’è tempo fino al 29 febbraio (scrivere a ufficio eventi@wwf.it). E dopo una prima fase tutta italiana, i cui vincitori saranno presentati al pubblico nei giorni precedenti il 31 marzo, i nostri Comuni si confronteranno con le città straniere impegnate nella sfida a livello internazionale. Tutti i dettagli, i dossier per le città sostenibili, i nuovi video, le iniziative speciali di Earth Hour 2012, da condividere su web, social network e passa-parola, da oggi in costante aggiornamento su www.wwf.it/oradellaterra.

martedì 7 febbraio 2012

Capo Seattle

Questo discorso fu fatto da capo Seattle all’Assemblea Tribale del 1854, in risposta ad una offerta di acquisto che il “Grande Capo” di Washington (Douglas) fece per una vasta area di territorio indiano in cambio di una riserva per il popolo indiano. La risposta del Capo indiano Seattle rimane ancor oggi il più bello e profondo documento ecologico mai scritto!

Capo Seattle
“Il Grande Capo a Washington ci manda a dire che desidera comprare la nostra terra. Il Grande Capo ci manda anche parole di amicizia e di buona volontà. Questo è gentile da parte sua perché noi sappiamo che egli ha poco bisogno della nostra amicizia in cambio. Ma noi prenderemo in considerazione la sua offerta. Perché sappiamo che se noi non vendiamo la nostra terra l’uomo bianco può venire con i fucili e prendersela.

Come è possibile comprare o vendere il cielo, il tepore della terra? L’idea è estranea a noi. Se noi non possediamo la freschezza dell’aria e lo scintillio dell’acqua sotto il sole, come potete voi comprarli?

Ogni zolla di questa terra è sacra al il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ed ogni ronzio di insetti è sacro nella memoria e nell’esperienza del mio popolo. La linfa che scorre nel cavo degli alberi reca con sé la memoria dell’uomo rosso.

I morti dell’uomo bianco dimenticano la loro terra natale quando vanno a passeggiare tra le stelle. I nostri morti non dimenticano mai questa terra meravigliosa, perché essa è la madre dell’uomo rosso. Noi siamo parte della terra e la terra è parte di noi. I fiori profumati sono nostre sorelle; il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri fratelli; le creste rocciose, il profumo delle praterie, il calore dei pony e l’uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia.
Per questo, quando il Grande Capo di Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Il Grande Capo ci manda a dire che ci riserverà uno spazio ove muoverci affinché possiamo vivere confortevolmente fra di noi. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli.
Prenderemo, dunque, in considerazione la sua offerta. Ma non sarà facile. Questa terra è sacra per noi. Quest’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è solo acqua, è il sangue dei nostri padri. Se vi venderemo la nostra terra, dovete ricordarvi che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni riflesso spirituale nell’acqua chiara dei laghi parla di avvenimenti e di ricordi nella vita del mio popolo. Il mormorio dell’acqua è la voce del padre di mio padre. I fiumi sono nostri fratelli, essi ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi trasportano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi venderemo le nostre terre, dovete ricordarvi ed insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovete usare per essi le stesse gentilezze che usereste per un fratello.
L’uomo rosso si è sempre ritirato di fronte all’uomo bianco che avanzava, come la foschia delle montagne corre prima del sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre. Le loro tombe sono suolo sacro, e così queste colline, questi alberi, questa parte di terra è per noi consacrata. Sappiamo che l’uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra è uguale ad un’altra, perché è come uno straniero che irrompe furtivo nel cuore della notte e carpisce alla terra tutto quello che gli serve. La terra non è suo fratello ma suo nemico e quando l’ha conquistata passa oltre. Egli abbandona la tomba di suo padre dietro di sé e ciò non lo turba. Rapina la terra ai suoi figli, e non si preoccupa. La tomba di suo padre, il patrimonio dei suoi figli cadono nell’oblio. Egli tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come cose da comprare, sfruttare, vendere come si fa con le pecore o con le perline luccicanti. La sua ingordigia divorerà la terra e lascerà dietro di sé solo deserto.
Io non so. I nostri modi sono diversi dai vostri. La vista delle vostre città provoca dolore agli occhi dell’uomo rosso. Ma forse ciò è perché l’uomo rosso è selvaggio e non capisce. Non c’è nessun posto silenzioso nelle città dell’uomo bianco. Nessun luogo ove percepire lo schiudersi delle gemme a primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse è perché io sono un selvaggio e non comprendo. Un assordante frastuono sembra insultare le orecchie. E quale significato ha vivere in quei posti se l’uomo non può ascoltare il grido solitario del caprimulgo o il chiacchierio delle rane attorno ad uno stagno? Io sono un uomo rosso e non capisco. L’indiano preferisce il suono dolce del vento che si slancia come una freccia sulla superficie di uno stagno, e l’odore del vento reso terso dalla pioggia meridiana o profumato dal pino pignone.
L’aria è preziosa per l’uomo rosso, giacché tutte le cose condividono lo stesso respiro: gli animali, gli alberi, gli uomini tutti condividono lo stesso respiro. L’uomo bianco non sembra dare importanza all’aria che respira; come un uomo in agonia da molti giorni egli è intorpidito dal puzzo. Ma se noi vi venderemo la nostra terra dovrete ricordarvi che l’aria per noi è preziosa, che l’aria condivide il suo spirito con tutto ciò che essa fa vivere. Il vento che diede il primo alito ai nostri nonni è lo stesso che raccolse il loro ultimo sospiro. E il vento deve dare anche ai nostri figli lo spirito della vita. E se noi vi venderemo la nostra terra voi la dovete custodire divisa come sacra, come un luogo dove anche l’uomo bianco può andare ad assaggiare il dolce vento che reca le fragranze della prateria.
Così prenderemo in esame la tua offerta di comprare la nostra terra. Se decideremo di accettare io porrò una condizione: l’uomo bianco dovrà trattare gli animali di questa terra come suoi fratelli.
Io sono un selvaggio e non conosco altro modo. Ho visto migliaia di carcasse di bisonti imputridire sulla prateria abbandonati dall’uomo bianco che gli ha sparato da un treno in corsa. Io sono un selvaggio e non comprendo come il “cavallo di ferro” fumante possa essere più importante del bisonte, che noi uccidiamo solo per vivere.
Che cos’è l’uomo senza gli animali? Se tutti gli animali scomparissero, l’uomo morirebbe per la grande solitudine del suo spirito. Perché quello che accade agli animali, presto accadrà all’uomo. Tutte le cose sono collegate tra loro.
Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che calpestano è la cenere dei nostri nonni. Affinché i vostri figli rispettino la terra, dite loro che essa si arricchisce con la dipartita dei nostri congiunti. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri figli: che la terra è la madre di tutti noi. Tutto ciò che accade alla terra, accade ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra essi sputano se stessi. Così noi sappiamo. La terra non appartiene all’uomo; l’uomo appartiene alla terra. Così noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate come i membri di una famiglia sono legati dallo stesso sangue. Tutte le cose sono collegate. Tutto ciò che accade alla terra accade ai figli della terra. Non è l’uomo che tesse la trama della vita: egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama lo fa a sé stesso.
Persino l’uomo bianco, il cui Dio cammina e dialoga con lui come amico con amico, non può sottrarsi al destino comune. Dopo tutto, possiamo essere fratelli. Vedremo. Una cosa noi sappiamo che forse l’uomo bianco scoprirà un giorno: il nostro Dio è lo stesso Dio. Voi forse pensate che lo possedete come volete possedere la nostra terra; ma non lo potete. Egli è il Dio dell’uomo, e la Sua misericordia è uguale per l’uomo rosso e per l’uomo bianco. La terra è a Lui preziosa e nuocere alla terra è accumulare disprezzo sul suo Creatore.
Anche i bianchi passeranno, forse prima di tutte le altre tribù. Continuate a contaminare i giacigli dei vostri focolari e una notte soffocherete nei vostri stessi rifiuti.
Ma nel morire risplenderete luminosamente, infiammati dalla forza del Dio che vi ha portato in questa terra e per qualche motivo speciale vi ha dato il dominio su questa terra e sull’uomo rosso. Questo destino è per noi un mistero, perché non capiamo quando tutti i bisonti vengono massacrati, i cavalli selvaggi domati, i luoghi più segreti delle foreste violati da molti uomini e la vista delle colline fiorite rovinata dai fili che parlano. Dov’è il bosco? Andato. Dov’è l’aquila? Andata.
Come dire addio all’agile pony e alla caccia? E’ la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.
Così prenderemo in considerazione la tua offerta di comprare la nostra terra. Se saremo d’accordo dovrai assicurarci la riserva che ci hai promesso. Là, forse, potremo finire i nostri brevi giorni come desideriamo. Quando l’ultimo uomo rosso sarà scomparso dalla terra e la sua memoria sarà solo l’ombra di una nube attraverso la prateria, queste spiagge e queste foreste conterranno ancora gli spiriti del mio popolo. Perché essi amano questa terra, come il neonato ama il battito del cuore di sua madre. Quindi se noi vi venderemo la nostra terra amatela come noi l’abbiamo amata. Abbiatene cura come noi ne abbiamo avuta. Conservate nella vostra mente la memoria della terra come è quando la prendete. E con tutta la vostra forza, con tutta la vostra mente, con tutto il vostro cuore, preservatela per i vostri figli e amatela … come Dio ama tutti noi.
Una cosa noi sappiamo. Il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per Lui. Nemmeno l’uomo bianco può essere esonerato dal comune destino.
Possiamo essere fratelli, dopo tutto. Vedremo.”

sabato 4 febbraio 2012

OSSERVAZIONI SULLA LEGGE REGIONALE SULLA CACCIA

Proposta di calendario venatorio regionale per le stagioni venatorie 2012-2013, 2013 -2014 e 2014-2015. Osservazioni.

Rilievi critici.
1) Il WWF contesta l’opportunita’ di un calendario venatorio triennale che non ha alcuna motivazione di carattere ecologico-conservazionistico, mentre è sicuramente utile ai proponenti per diminuire il fastidioso, ma dovuto, monitoraggio annuale sullo “status” di conservazione delle singole specie oggetto di prelievo. Il voto“unanime e palese”della giunta regionale, dei cui firmatari sarebbe interessante verificare la competenza specifica, certifica la fretta di allontanare un impegno che criteri di ragione  vorrebbero annuale, al fine di verificare, viste le variabili, la consistenza delle specie oggetto e di salvaguardarne lo stato di conservazione. La Corte Costituzionale, in seguito agli esposti degli ambientalisti, ha gia’ impugnato la legge regionale della Liguria che aveva approvato un calendario venatorio triennale invece che  annuale. Ma la critica al calendario venatorio triennale risulta pertinente soprattutto alla luce di quanto etologi, ricercatori ed esperti della medicina della fauna ( Mauro Delogu dell’Universita’ di Bologna,  Paolo Zucca dell’Universita’ di Trieste, per ultimi)  hanno osservato durante l’autunno-inverno 2011, in cui le variazioni climatiche sono state talmente evidenti da modificare il comportamento e la stessa fisiologia della nostra fauna, con animali ed uccelli che hanno anticipato il loro comportamento di accoppiamento ed il rischio concreto che un’intera stagione riproduttiva per nascite premature, mancanza di prede e l’insistere della predazione venatoria, salti. Sara’ opportuno tener conto, annualmente, di questa variabile?

2) Nello specifico si nota come anche per gli anni futuri, malgrado i pareri dell’ISPRA  ( ricordiamo che la Commissione Europea intende tali pareri come obbligatori e non consultivi)   che da tempo chiedono la sospensione del prelevo venatorio per le specie migratorie in cattivo stato di conservazione, continua l’insulsa pratica di accompagnare la certificata flessione con progressivi limiti di carniere. Una logica perversa che non tiene conto di quanto recitano gli art.1 (+bis) e 2 dalla legge 157/92 che  contemplano l’obbligo  di mantenere e riportare le specie di uccelli selvatici in flessione ad uno stato di conservazione soddisfacente. Necessaria quindi una moratoria. In questa proposta di legge avviene esattamente il contrario favorendo, come al solito, gli interessi venatori a scapito della conservazione.

3) Esaminando il testo della proposta di legge triennale, l’art. 4 comma D consente dal 1 ottobre al 30 novembre arbitrariamente 2 giornate in piu’per la caccia alla sola migratoria.La solita” proposta indecente” anche alla luce di quanto hanno stabilito altre regioni che hanno diminuito le giornate di caccia ad alcune specie di migratoria Poiché molte delle specie oggetto di prelievo sono attualmente indicate a livello europeo in flessione ( Ispra Prot./T-A11) e considerate in cattivo stato di conservazione, appare evidentemente inopportuno concedere ulteriore tempo alla caccia nel periodo di massimo flusso migratorio, soprattutto in mancanza di analisi efficaci per valutare la consistenza del prelievo nei confronti delle specie cacciabili. Un ulteriore inchino ai voti  della lobby venatoria. Come demagogico appare richiamarsi ad ormai tramontate tradizioni popolari per giustificare quello che il tempo ha definitivamente mutato.

4) Parimenti appare dannoso concedere la caccia al cinghiale su terreni in parte o completamente coperti di neve, addirittura con pasturazione artificiale. Senza conoscere i dati annuali sulla consistenza della specie, cio’si configura come una concessione ulteriore alle pressioni dei cacciatori. In contrasto pure con quanto recita l’art. 21 comma M della legge 157/92  ed in offesa a tutte le altre specie che vengono disturbate in un periodo di massima difficolta’ nel reperire le risorse atte alla sopravvivenza.

5) Riguardo il progetto di legge l’art. 4 comma 11 concede, richiamandosi all’art.12 comma 5 della legge157/92, la possibilita’ di utilizzare come richiami i derivati domestici del germano reale. Il citato comma non concede questa possibilita’e men che mai se risulta supportata, come d’uso, dalla conseguente pasturazione. Si tratta quindi di illecita pasturazione di specie selvatiche in periodo venatorio. Pratica  vietata  durante questo periodo.

6) L’ISPRA ha criticato diversi  periodi e modalita’ di prelievo della proposta di legge in quanto  permette periodi di caccia piu’ estesi  di quelli suggeriti. In particolare l’apertura a diversi migratori ed anatidi alla terza domenica di settembre anziché al 31 ottobre. Chiusura alla quaglia il 31dicembre anziché il 31 ottobre. Chiusura a diversi anatidi e limicoli al 31 gennaio anziché al 20 gennaio. Chiusura ai turgidi al 20 gennaio anziché al 10 gennaio. Chiusura della beccaccia al 20 gennaio anziché al 31dicembre. Apertura alla lepre alla terza domenica di settembre anzichè al 1 ottobre. Queste misure dell’ISPRA, seppur minime, non sono state recepite. Facile immaginare dietro quali pressioni.

7) La caccia vagante in gennaio è criticabile per lo stesso motivo espresso al punto 4.
In sostanza, anche questa proposta di legge si configura  come il solito metodo burocratico di affrontare un problema, quello della conservazione della fauna selvatica, che meriterebbe  ben altra consapevolezza ed attenzione da chi è autorizzato a gestirla.

Aspetti positivi:
1) Divieto all’uso di munizionamento di piombo nelle ZPS e nelle zone umide. Tale divieto si auspica venga esteso anche alla caccia agli ungulati.
2) Riduzione dei periodi di caccia per alcune specie.
3) Per Starna e pernice sara’ permesso il prelievo solo in presenza di piani di gestione provinciali e dopo attento monitoraggio sulla consistenza della specie.
4) La moretta non è piu’ cacciabile.
5) La volpe cacciabile secondo i suggerimenti dell’ISPRA
6) Positivo appare il parere di conformita’obbligatorio della regione sui singoli calendari provinciali al fine di evitare che qualche presidente di provincia possa modificare  i calendari venatori per favorire chi gli porta voti.
Riguardo la proposta di permettere nel periodo 1-31 gennaio la caccia alla fauna selvatica stanziale in 3 giornate fisse la settimana, appare prematuro esprimere giudizi.

 Zanichelli Mauro -WWF Modena

venerdì 3 febbraio 2012

APPELLO PER SALVARE GLI ANIMALI

 L’ondata di freddo siberiano, le abbondanti precipitazioni nevose ed il ghiaccio di queste giorni azzerano le possibilita’ per avifauna ed animali di reperire il nutrimento atto alla sopravvivenza. Per questo motivo le associazioni ambientaliste rivolgono un accorato appello ai cittadini, alle amministrazioni ed a chiunque abbia a cuore la salvaguardia del nostro patrimonio faunistico, ad attivarsi per favorirne la sopravvivenza mai a rischio come in questi giorni di prolungato gelo.
Si consiglia  di evitare per l’avifauna prodotti di forno o briciole che, ingeriti con acqua per esser digeriti, potrebbero provocare blocchi per il freddo nello stomaco degli uccelli e la conseguente ipotermia. Molto meglio mangimi per insettivori, semi, noci ,nocciole, semi di girasole etc., tritati o interi, che vengono venduti nei negozi di mangimi, nei negozi specializzati ed anche nei supermercati. Meglio di tutto sono le palline di margarina con semi dentro inserite in una retina da limone ed appese ad un ramo del giardino, del parco o del bosco. Altri prodotti vengono venduti principalmente nei negozi specializzati ma possono essere fatte anche in casa. Chi vive in collina e montagna dove sono presenti caprioli, tassi ed istrici, che in queste condizioni tendono ad avvicinarsi alle case,  puo’ contribuire spargendo fieno o frutta o quanto rimane del pasto. Misure minime ma importantissime in questo periodo.
Per chi volesse cimentarsi qui di seguito vi proponiamo anche una “ricetta” molto semplice:

TORTINE PER NUTRIRE GLI UCCELLINI
Ingredienti:
0,5 kg di farina di frumento per dolci
1 kg di farina per polenta di mais giallo
0,5 kg di zucchero
3 o 4 confezioni di margarina vegetale da 250 grammi
Ingredienti facoltativi:
una bustina di uva sultanina
1 o 2 mele tagliate a cubetti
fichi secchi tagliati a cubetti o strisce
un etto di semi di girasole
1 bicchiere di riso crudo
1 o 2 bustine di pinoli
2 o 3 etti di riso soffiato (quello usato per i cani)Preparazione:
In una terrina si mescolano, in un composto omogeneo, tutti gli ingredienti tranne la margarina. Nel frattempo in una pentola si scalda la margarina a fuoco medio, fino a completa fusione. A questo punto la si versa  nella terrina e, aiutandosi con un cucchiaio o con le mani, la si incorpora con gli altri ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo. Infine con le mani si modellano delle tortine a forma di palla, che si mettono a raffreddare a parte.Somministrazione:
Le tortine vanno somministrate agli uccelli in luoghi non accessibili a cani e gatti, in quanto molto appetitose anche per loro! Possibilmente devono essere posizionate su davanzali, sopra i tetti, tra i rami degli alberi, ecc. 

Gli amici animali ve ne saranno grati.

WWF, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, OIPA