sabato 4 febbraio 2012

OSSERVAZIONI SULLA LEGGE REGIONALE SULLA CACCIA

Proposta di calendario venatorio regionale per le stagioni venatorie 2012-2013, 2013 -2014 e 2014-2015. Osservazioni.

Rilievi critici.
1) Il WWF contesta l’opportunita’ di un calendario venatorio triennale che non ha alcuna motivazione di carattere ecologico-conservazionistico, mentre è sicuramente utile ai proponenti per diminuire il fastidioso, ma dovuto, monitoraggio annuale sullo “status” di conservazione delle singole specie oggetto di prelievo. Il voto“unanime e palese”della giunta regionale, dei cui firmatari sarebbe interessante verificare la competenza specifica, certifica la fretta di allontanare un impegno che criteri di ragione  vorrebbero annuale, al fine di verificare, viste le variabili, la consistenza delle specie oggetto e di salvaguardarne lo stato di conservazione. La Corte Costituzionale, in seguito agli esposti degli ambientalisti, ha gia’ impugnato la legge regionale della Liguria che aveva approvato un calendario venatorio triennale invece che  annuale. Ma la critica al calendario venatorio triennale risulta pertinente soprattutto alla luce di quanto etologi, ricercatori ed esperti della medicina della fauna ( Mauro Delogu dell’Universita’ di Bologna,  Paolo Zucca dell’Universita’ di Trieste, per ultimi)  hanno osservato durante l’autunno-inverno 2011, in cui le variazioni climatiche sono state talmente evidenti da modificare il comportamento e la stessa fisiologia della nostra fauna, con animali ed uccelli che hanno anticipato il loro comportamento di accoppiamento ed il rischio concreto che un’intera stagione riproduttiva per nascite premature, mancanza di prede e l’insistere della predazione venatoria, salti. Sara’ opportuno tener conto, annualmente, di questa variabile?

2) Nello specifico si nota come anche per gli anni futuri, malgrado i pareri dell’ISPRA  ( ricordiamo che la Commissione Europea intende tali pareri come obbligatori e non consultivi)   che da tempo chiedono la sospensione del prelevo venatorio per le specie migratorie in cattivo stato di conservazione, continua l’insulsa pratica di accompagnare la certificata flessione con progressivi limiti di carniere. Una logica perversa che non tiene conto di quanto recitano gli art.1 (+bis) e 2 dalla legge 157/92 che  contemplano l’obbligo  di mantenere e riportare le specie di uccelli selvatici in flessione ad uno stato di conservazione soddisfacente. Necessaria quindi una moratoria. In questa proposta di legge avviene esattamente il contrario favorendo, come al solito, gli interessi venatori a scapito della conservazione.

3) Esaminando il testo della proposta di legge triennale, l’art. 4 comma D consente dal 1 ottobre al 30 novembre arbitrariamente 2 giornate in piu’per la caccia alla sola migratoria.La solita” proposta indecente” anche alla luce di quanto hanno stabilito altre regioni che hanno diminuito le giornate di caccia ad alcune specie di migratoria Poiché molte delle specie oggetto di prelievo sono attualmente indicate a livello europeo in flessione ( Ispra Prot./T-A11) e considerate in cattivo stato di conservazione, appare evidentemente inopportuno concedere ulteriore tempo alla caccia nel periodo di massimo flusso migratorio, soprattutto in mancanza di analisi efficaci per valutare la consistenza del prelievo nei confronti delle specie cacciabili. Un ulteriore inchino ai voti  della lobby venatoria. Come demagogico appare richiamarsi ad ormai tramontate tradizioni popolari per giustificare quello che il tempo ha definitivamente mutato.

4) Parimenti appare dannoso concedere la caccia al cinghiale su terreni in parte o completamente coperti di neve, addirittura con pasturazione artificiale. Senza conoscere i dati annuali sulla consistenza della specie, cio’si configura come una concessione ulteriore alle pressioni dei cacciatori. In contrasto pure con quanto recita l’art. 21 comma M della legge 157/92  ed in offesa a tutte le altre specie che vengono disturbate in un periodo di massima difficolta’ nel reperire le risorse atte alla sopravvivenza.

5) Riguardo il progetto di legge l’art. 4 comma 11 concede, richiamandosi all’art.12 comma 5 della legge157/92, la possibilita’ di utilizzare come richiami i derivati domestici del germano reale. Il citato comma non concede questa possibilita’e men che mai se risulta supportata, come d’uso, dalla conseguente pasturazione. Si tratta quindi di illecita pasturazione di specie selvatiche in periodo venatorio. Pratica  vietata  durante questo periodo.

6) L’ISPRA ha criticato diversi  periodi e modalita’ di prelievo della proposta di legge in quanto  permette periodi di caccia piu’ estesi  di quelli suggeriti. In particolare l’apertura a diversi migratori ed anatidi alla terza domenica di settembre anziché al 31 ottobre. Chiusura alla quaglia il 31dicembre anziché il 31 ottobre. Chiusura a diversi anatidi e limicoli al 31 gennaio anziché al 20 gennaio. Chiusura ai turgidi al 20 gennaio anziché al 10 gennaio. Chiusura della beccaccia al 20 gennaio anziché al 31dicembre. Apertura alla lepre alla terza domenica di settembre anzichè al 1 ottobre. Queste misure dell’ISPRA, seppur minime, non sono state recepite. Facile immaginare dietro quali pressioni.

7) La caccia vagante in gennaio è criticabile per lo stesso motivo espresso al punto 4.
In sostanza, anche questa proposta di legge si configura  come il solito metodo burocratico di affrontare un problema, quello della conservazione della fauna selvatica, che meriterebbe  ben altra consapevolezza ed attenzione da chi è autorizzato a gestirla.

Aspetti positivi:
1) Divieto all’uso di munizionamento di piombo nelle ZPS e nelle zone umide. Tale divieto si auspica venga esteso anche alla caccia agli ungulati.
2) Riduzione dei periodi di caccia per alcune specie.
3) Per Starna e pernice sara’ permesso il prelievo solo in presenza di piani di gestione provinciali e dopo attento monitoraggio sulla consistenza della specie.
4) La moretta non è piu’ cacciabile.
5) La volpe cacciabile secondo i suggerimenti dell’ISPRA
6) Positivo appare il parere di conformita’obbligatorio della regione sui singoli calendari provinciali al fine di evitare che qualche presidente di provincia possa modificare  i calendari venatori per favorire chi gli porta voti.
Riguardo la proposta di permettere nel periodo 1-31 gennaio la caccia alla fauna selvatica stanziale in 3 giornate fisse la settimana, appare prematuro esprimere giudizi.

 Zanichelli Mauro -WWF Modena

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