lunedì 30 gennaio 2012

Riflessione sull'ultima indecente proposta sulla caccia

Ad intervalli regolari arriva da qualche parlamentare un’indecente proposta di modifica della legge sulla caccia. Proposte regolarmente tutte affossate per l’evidente incompetenza dei proponenti. Oggi ci prova un certo Gianluca Pini, deputato romagnolo della lega . Inutile parlare delle proposte avanzate a puro scopo elettorale e assolutamente inconsistenti dal punto di vista giuridico perché in netto contrasto con la legislazione europea in materia. Ma si sa, ai leghisti dell’Europa non interessa nulla. Loro pensano a salvaguardare le loro tradizioni culturali, “polenta e osei” e le salciccie di Pontida. Quindi parlare di legalita’con loro è fatica sprecata. Ma poiché anche solo accennare a una “deregulation” del settore, come suggerita dagli emendamenti 30.054 e 30.055 alla legge Comunitaria dell’individuo sopra citato, risulta offensivo a chi da tempo si sforza di preservare cio’ che rimane della nostra fauna dopo la decennale “cura” imposta dei cacciatori, allora è tempo non solo di inorridirsi per la stupida arroganza delle proposte, ma di passare, per cosi’ dire , al contrattacco. Individuando qualche deputato che porti in parlamento proposte esattamente contrarie in ossequio alla legislazione comunitaria: limitazione delle specie cacciabili, decisa limitazione dei periodi di caccia, abolizione delle deroghe, limitazione dei capi, galera per il bracconaggio e l’uso di mezzi vietati, ritiro della licenza in caso di abbattimento di specie protette. Sicuramente la societa’ civile, nella stragrande maggioranza contraria alla caccia, apprezzerebbe. Lasciando cosi’ ai cacciatori, una volta tanto, l’onere dei ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato etc, che tanto impiegano delle nostre disponibilita’ finanziarie! Nella logica del contrattacco sovviene un’ altra considerazione. Poiché lo stato è senza risorse, impone di continuo nuove tasse e tagli anche al patrimoni storico e naturalistico, compresi i parchi che sono la vera ricchezza del paese, è giunto il momento di prendere i soldi dove sono. Ecco allora una proposta sicuramente foriera di entrate per lo stato. Tenendo conto dell’elevato numero dei cacciatori,750.000 ca., e del fatto che la fauna , patrimonio indisponibile dello stato quindi di tutti noi, viene concessa a loro disposizione con una tassa irrisoria ( 500/600 €.ca.)* e che tale attivita’risulta in contrasto con la stragrande maggioranza dei cittadini( 88% ca.), è opportuno avanzare alla politica una proposta per il raddoppio delle tasse governative a questa categoria di cittadini che, godendo di un tollerato privilegio, potrebbe finalmente contribuire, con le diverse decine di milioni di euro ottenute, alla conservazione dei beni paesaggistici, alla salvaguardia dei parchi e del patrimonio storico.
D’altro canto i cacciatori non perdono occasione per dire che sono veri ambientalisti. E’ tempo di metterli alla prova!

*(il valore di un cinghiale, la specie ora piu’cacciata)

Zanichelli Mauro
WWF Modena

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